
Una storia di amore, rispetto e passione.
Dal 1994 coltiviamo e produciamo la nostra spezia con amore, passione e rispetto per “il popolo dello zafferano”. Con il tempo hanno iniziato a fare parte del nostro progetto anche piccole e grandi realtà italiane con le quali condividiamo gli stessi valori. Abbiamo terreni agricoli anche in Afghanistan nella provincia di Herat ed in Iran nella provincia di Mashhad, la regione ideale per la coltivazione del Crocus Sativus grazie al suo clima unico. Soffran offre quindi zafferano di alta qualità ed in grandi quantità, direttamente ai propri clienti senza alcun intermediario. La nostra grande esperienza nel settore ci ha permesso di coltivare lo zafferano in tre modi:
- Coltivazione biologica dello zafferano;
- Coltivazione dello zafferano su terreni agricoli;
- Coltivazione dello zafferano in serra.

La scena, chiamata “I raccoglitori di zafferano”, dimostra l’importanza dello zafferano sull’isola di Santorini, a nord di Creta. Questi affreschi nei palazzi minoici di Akrotiri sull’isola di Santorini a nord di Creta risalgono a circa il 1650 a.C. – In alto pittura murale risalente al 1500-1600.
Cenni storici sullo zafferano
Lo zafferano, una delle spezie più preziose al mondo, ha una lunga storia che attraversa millenni e diverse civiltà. Originario probabilmente dell’antica Persia o della regione del Mediterraneo orientale, il Crocus sativus, da cui si ricava lo zafferano, veniva utilizzato già dai Sumeri e dagli Egizi, sia in ambito culinario che medicinale. Nell’antica Grecia e a Roma, lo zafferano era apprezzato per i suoi usi gastronomici, cosmetici e curativi. Durante il Medioevo, grazie alle rotte commerciali arabe e alle Crociate, si diffuse in Europa, dove divenne simbolo di lusso nelle cucine aristocratiche. Paesi come Spagna, Italia e India divennero tra i maggiori produttori. In India, lo zafferano ha anche un forte significato religioso e culturale, usato nelle cerimonie sacre. Oggi, il suo utilizzo continua sia in ambito gastronomico, soprattutto in piatti tradizionali come la paella spagnola o il risotto alla milanese, sia come rimedio naturale e ingrediente di bellezza in diverse parti del mondo.
Sembra che il suo utilizzo risalga ad oltre 3.000 anni fa, dove un’affascinante storia che intreccia cultura, commercio e tradizione in tutto il mondo ha lasciato tracce profonde in varie civiltà. In Mesopotamia, era considerato un elemento sacro e usato per riti religiosi. Nell’antico Egitto, si dice che Cleopatra lo utilizzasse nei bagni per esaltare la bellezza della pelle. Gli antichi greci e romani lo impiegavano non solo come spezia, ma anche come tintura e profumo; i romani, in particolare, lo utilizzavano negli ambienti più lussuosi e nei teatri.
Durante il Medioevo, il controllo della produzione di zafferano divenne strategico per l’economia di molte città europee. In Italia, la sua coltivazione si diffuse soprattutto in Abruzzo, Toscana e Lombardia. In Spagna, l’introduzione dello zafferano è attribuita agli arabi, e oggi la regione della Mancha è uno dei principali produttori mondiali. Nel subcontinente indiano, la spezia si diffuse principalmente attraverso la via della seta, diventando particolarmente pregiata in Kashmir, dove la coltivazione è ancora attiva e profondamente radicata nelle tradizioni locali.
Il commercio dello zafferano ha sempre giocato un ruolo chiave nel suo valore: già nell’antichità, la spezia veniva trasportata lungo le vie commerciali che collegavano Asia, Medio Oriente e Mediterraneo. A causa del processo complesso per raccoglierlo (servono circa 150.000 fiori per ottenere un chilo di zafferano), il suo prezzo è rimasto elevato, rendendolo un simbolo di lusso e potere. Oggi, oltre al suo utilizzo culinario, lo zafferano è ricercato per le sue proprietà medicinali, come antiossidante, antidepressivo e anti-infiammatorio. Viene impiegato anche in cosmesi e in alcune pratiche di medicina tradizionale, soprattutto in India e Persia. La sua storia continua ad affascinare, riflettendo il legame tra cultura, tradizione e innovazione.